Proprio dallo studio dell’EPD dei prodotti è nata l’esigenza di individuare degli aggregati che non fossero gli aggregati vergini estratti nelle nostre cave, con l’obiettivo di ridurre lo sfruttamento delle risorse naturali. Da qualche anno abbiamo attivato, in questa direzione, delle ricerche in collaborazione con l’Università di Parma e con alcune aziende importanti a livello nazionale che avevano l’esigenza di dover trovare un ri-utilizzo per quelli che per loro erano degli sfridi di produzione. Ad oggi abbiamo individuato alcune fonti possibili di aggregati derivanti o da materie prime seconde o da rifiuti accuratamente selezionati e qualificati e adesso siamo in fase di richiesta di autorizzazione per un impianto per il trattamento e la conversione di materiali di scarto in materie prime seconde.
Uno degli aspetti più importanti della ricerca che abbiamo condotto è quello della qualità prestazionale degli aggregati che andremo ad ottenere e che possono essere utilizzati per la realizzazione di prodotti performanti, sicuri e certificati che possano essere utilizzati in miscele di calcestruzzo strutturale o addirittura in prodotti premiscelati tecnici e ad alte prestazioni (non il magrone di sottofondo o lo strato di copertura di sottofondo delle strade)
La compensazione della CO2 del sistema produttivo.
Focus fondamentale per l’attività di VAGA, è proprio quello di ridurre il più possibile l’impatto ambientale della propria attività. Per monitorare tutti gli impatti che i nostri processi produttivi hanno sull’ambiente, vengono costantemente monitorati i principali fattori impattanti sulla natura come i consumi energetici, idrici, i rifiuti e l’emissione di CO2.
Un esempio significativo di compensazione ambientale della CO2 di VAGA è l’attenzione riservata alla salvaguardia di ecosistemi e biodiversità, espressa attraverso alcune iniziative di riduzione degli impatti associati al processo di escavazione o di recupero ambientale o compensazione, come nel caso della gestione sostenibile di un pioppeto composto da 100 ettari, presso la cava di proprietà “Le Gerre” a Belgioioso (PV).